La Squadra Mobile della Questura di Roma ha eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma, a carico di due cittadini italiani ed una cittadina romena responsabili di unattività di sfruttamento della prostituzione allinterno del Club 34 Prive.
Le indagini hanno consentito di appurare che il locale, dietro le parvenze dellassociazione culturale, celava in realtà una vera e propria casa di prostituzione. Nel corso delle serate organizzate, i tre indagati garantivano la presenza di numerose ragazze italiane e straniere che, seppur formalmente socie del club, venivano retribuite in base al numero di prestazioni sessuali consumate con i clienti, anchessi formalmente tesserati dellassociazione culturale. Dalle risultanze investigative, è emerso che la contabilità delle prestazioni effettuate dalle ragazze veniva assicurata con una particolare metodologia. Allingresso i clienti, dietro il pagamento di una cospicua somma variabile dai 50 ai 100 euro, ricevevano uno o più preservativi con applicati sopra dei bollini adesivi con riprodotta limpronta di labbra rosse. Dopo la consumazione di ogni prestazione sessuale, i clienti consegnavano il bollino alle ragazze che lo applicavano su di una tessera, una sorta di drink card che a fine serata testimoniava il numero delle consumazioni effettuate. La perquisizione eseguita allinterno del locale, dove sono stati rintracciati due dei tre arrestati, consentiva di sequestrare elementi idonei a suffragare lipotesi investigativa, compresi i bollini adesivi e le tessere. Colpiti dal provvedimento restrittivo sono stati D.G. 65enne, I.F. detta Nikol, 37enne, C.N. detta Chocolate, romena di 37 anni che curava la gestione di alcune prostitute. Il locale è stato poi definitivamente chiuso su decreto della Questura, emesso ai sensi dellarticolo 100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.